All’origine del Maitre ci fu lo scalco (dal gotico skalks, ossia «servo»), A differenza del servo comune, lo scalco del Medioevo e del Rinascimento era un servitore specializzato con incarico di trinciare le carni durante i banchetti e servirle già tagliate ai commensali. Nei pranzi solenni vestiva mantello paonazzo e cappa rossa d’ermellino ed era attorniato da «scudieri trancianti»
L’Amira si è ritrovata a Gallipoli, lo scorso 23 e 24 ottobre, per uno dei suoi appuntamenti annuali più importanti, la finale del concorso nazionale “Maître dell’Anno 2017 – Trofeo Maria Luisa Speri”. Gallipoli, in provincia di Lecce, è una bella cittadina di mare, adagiata come un miraggio sulla costa ionica e, guarda caso, il suo nome significa proprio “Città Bella”.
Il Maître-Sommelier è un Maître effettivo che partecipa ad un corso integrativo A.M.I.R.A. ed è già in possesso del diploma di Sommelier conseguito presso una delle Associazioni qualificate di sommelliers.
Oppure frequenterà i corsi A.M.I.R.A. conseguendo il diploma di Sommelier. Farfallino con il taste de vin color oro. Marchio registrato AMIRA
Il contesto storico lo colloca a cavallo tra Medioevo e Rinascimento, quando occorreva una certa maestria nel sapersi districare con i menu dell’epoca che vedevano sulle tavole nobiliari grandi animali da cacciagione e da parata: cervi, cinghiali, cigni, pavoni. Non esistevano ancora le forchette e serviva dunque qualcuno che sapesse porzionare e trinciare.